L'amico dell'amico che fa siti

Sono analisi personali, sono punti di vista che, come tappe/circostanze della vita, si sentono, si confrontano ma per essere capite (a volte) devono essere vissute. Nel contesto web l'amico dell'amico è una costante, come il pi-greco per la circonferenza perché si spera che spendendo poco possano ugualmente arrivare nuove opportunità.

Tutti parliamo di spendere bene e di spendere il giusto, ma tutti cerchiamo di risparmiare specialmente dove non è chiaro a cosa si rinuncia con lo spendere poco.

Gli esempi sono infiniti, dal cacciavite preso in offerta al supermercato che si rompe alla prima vera occasione di utilizzo, alle scarpe, ai maglioni e così per molti accessori che usiamo nel quotidiano. Se si spende poco si prova perché a volte ci casca l'acquisto fortunato che serve e dura nel tempo, ma quasi sempre si è consapevoli che alla fine per avere risultato, qualsiasi sia il settore, serve spendere bene. Chi vuole fare un sito si informa, sente varie campane  e sicuramente sente parlare di un amico dell'amico che fa siti, belli e costano poco.

Ora la nostra analisi o chiamiamola riflessione cerca di essere specifica e cerca di parlare in modo diretto a enti, aziende, PMI, liberi professionisti che vogliono trovare nel web nuovi spiragli e nuove motivazioni per cui saremo un po' selettivi e cercheremo di dare una visione d'insieme ampia, più riflessiva che altro.

Cerchiamo solo dare spunti di analisi per capire cosa serve per avere un sito e per capire che a volte spendere male è un lavoro doppio e senza sbocco. Non c'è solo amdweb nel mercato, ma il punto è questo: per scegliere dobbiamo avere una piccola infarinatura e aver chiaro cosa serve.

Perché l'amico dell'amico che fa siti non è adatto a fare il lavoro?

Innanzitutto la premessa doverosa è che dobbiamo aver chiaro cosa vogliamo dal sito e in ambito lavorativo l'amico dell'amico che fa siti non è la condizione ottimale perché non sempre ha le adeguate competenze tecniche e commerciali per dare supporto.

Il sito non è solo il sito, non si mette online e finisce il lavoro, il sito è strategia, un modo per comunicare, un modo per arrivare al visitatore con un messaggio diretto, chiaro e comprensibile che lo guidi nella scelta o che faccia chiarezza nel contesto consulenziale che trattiamo.

In un sito ci sono da considerare:

  • Aspetti tecnici
  • Aspetti grafici
  • Aspetti comunicativi
  • Aspetti strategici
  • Aspetti economici
  • Aspetti integrativi con la mission aziendale

Curare l'insieme

Tutte queste sfaccettature devono essere coordinate per evitare incomprensioni o situazioni poco coerenti che destabilizzano il cliente e le sue scelte: curare l'insieme del sito è uno step fondamentale per dare un prodotto finale consono alle nostre aspettative.

L'amico dell'amico che fa siti magari a tempo perso o magari utilizzando per gioco sistemi gratuiti rischia di banalizzare aspetti concettuali e rischia di non dare importanza a ingredienti che non possono mancare né possono essere messi da parte. Le strategie sono un aspetto difficile da calcolare perché sembra tutto facile nel web, metto online e cos'altro serve? Ma se ci pensiamo bene, ci sono siti che funzionano e siti che non portano a niente e questo non possiamo non considerarlo. Non può essere sempre il cliente che non capisce, né può essere sempre il settore o il mercato. Le strategie di un sito, viste ad ampio spettro permettono di testare nel campo le varie soluzioni in fase si crescita e scegliete in fase di mantenimento le migliori opportunità. Se il nostro sito nasce orfano di questo, non può poi pretendere di essere all'altezza del mercato né si può pretendere di salvare il salvabile perché presa coscienza del malfatto, serve solo rifare il lavoro.

Accessi, contatti, vendite, dati analytics sono il pane quotidiano che ci deve far capire se e come lavoriamo nel web. Questi aspetti sono tecnici ed esulano dal sito stesso.

La web reputation perché la gente parla di noi: l'amico dell'amico sa come curare questi aspetti?

Altro aspetto che non possiamo sottovalutare, quando pensiamo all'amico dell'amico per fare il sito, è quello che pensa e dice di noi il navigatore: la web reputation. Troppe volte si legge di siti o aziende in termini negativi e loro nemmeno lo sanno o giustificano il tutto pensando che la gente è pazza o esagera, ma adesso, che piaccia o no, il web sta diventando un passaparola virtuale e senza pietà cataloga venditori e prodotti. Non serve essere nel web per far parlare di noi, ma figuriamoci se siamo online in modo maldestro cosa può succedere.

L'amico dell'amico, ma le competenze?

La moda adesso invita chiunque a provare a farsi un sito, pochi euro al mese e siamo online con siti professionali. Chi ha un po' di esperienza, in qualsiasi settore, capisce che non si può improvvisare niente e la competenza è conseguenza di anni di lavoro e dedizione, senza calcolare aspetti di competenze derivate da studi del settore: chi ha una laurea in medicina, non è esperto di web, facciamo attenzione anche a questi aspetti. Adesso troviamo di tutto, chi scrive nel web perché è bravo in italiano, chi scrive nel web perché una volta faceva ottimi temi al liceo, chi scrive nel web perché ha sempre fatto relazioni o scritti politici, ma scrivere nel web è tutt'altra cosa e non possiamo pensare che sia facile, né che chi fa altro nella vita possa adattare le sue competenze per farci i testi di un sito.

Lo spunto principale di questa riflessione, sull'amico dell'amico che fa siti, vuole appunto mettere in evidenza che il sito deve essere visto sotto tutti gli aspetti che lo compongono e non solo sulla messa in rete di un pacchetto fatto in un paio di giorni. Un po' come la casa non servono solo i muri portanti ma un insieme di cose che la rendono abitabile così deve essere visto il sito web che una volta messo online deve iniziare a vivere, deve essere abitato e deve essere usato in ogni sua potenzialità. L'errore è il classico, si spera che funzioni e ci si rassegna dopo mesi di inutili spese perché i risultati non arrivano, e allora si capisce che quanto letto è l'ennesima esperienza che una volta fatta non serve più.

Non banalizziamo il web perché come un boomerang torna con gli interessi e tutto quanto abbiamo dato per scontato costa caro specialmente adesso che viviamo in un contesto sociale diffidente e molto selettivo con chi dà l'impressione di essere improvvisato.

Ultimo Aggiornamento:08/06/2023 11:29:52
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