A chi inviare le mai? A chi inviamo le mail?

Questo è un punto davvero dolente per ogni azienda che si avvicina al mondo del web e che pensa di usare il mail marketing per promuoversi. Un aspetto sempre poco preso in considerazione è legato agli indirizzi mail che utilizziamo per le campagne pubblicitarie.

Ogni azienda che sceglie di fare email marketing dovrebbe avere un proprio database, profilato, interessato quindi avere dei destinatari consapevoli.

A chi inviare le mail? Chi sono i destinatari delle nostre mail?

Troviamo online molte aziende che propongono pacchetti di indirizzi a costi più o meno convenienti, aziende che propongono il noleggio di indirizzi mail , anche se il termine non è dei più idonei, o altre che propongono proprio la vendita. Troviamo poi molte aziende che propongono sistemi di invio mail, pacchetti da multipli di 1000, parte in omaggio parte a pagamento, ma il punto centrale del discorso che vogliamo trattare è un altro: chi riceve le nostre mail, sa chi siamo? Ha autorizzato l'invio?

a chi inviamo le mail? spesso i nostri indirizzi sono intasati da mail indesiderate che arrivano senza il nostro consenso. Non facciamo questo errore con i nostri clienti

Ecco la (una e unica) nostra esperienza diretta: (abbiamo parlato anche in un altra pagina di questa esperienza) un'azienda di Milano ci contatta per offrirci delle banche dati di ottima qualità garantendo serietà, professionalità e di essere in possesso di ogni autorizzazione legale per la vendita dei dati. Incuriositi abbiamo voluto approfondire rispondendo a questi personaggi (tra un po' capirete il motivo del disprezzo). Un signore ci telefona (cade la linea perché ha finito il credito nel telefono...approccio non proprio dei migliori) nobilmente richiamiamo e cerchiamo di approfondire, spiegando che siamo un'agenzia web e che abbiamo ideato un sistema di gestione delle newsletter per cui ci dimostriamo interessati al loro prodotto. Ci propone un pacchetto gratuito di mail così da testare il servizio ("vi mando almeno 500 indirizzi, anzi 1000 così vedete come lavoriamo e siete incentivati a proporre i nostri servizi"... non l'avesse mai detto...).

Dopo una serie di chiarimenti (sono legali o meno, i clienti sono consapevoli o meno, i dati sono veri o presi a caso dal web ecc) ci forniscono una lista di soli 50 indirizzi perché è un test (era stato lui a parlare di almeno 1000 e, comunque,  davanti ad una nostra richiesta di 1000 indirizzi a pagamento si è dimostrato subito evasivo... mah... e ci chiediamo: sono veramente legali? Perché allora non ce li vende, visto ci ha contattati per questo? Abbiamo fatto troppe domande tecniche? Ha preso paura quando abbiamo detto di voler appurare se chi riceve le mail è a conoscenza del business che questa azienda fa?).

Testiamo il prodotto

Iniziamo ad importare i dati nel nostro sistema, lanewsletter.net, e ci accorgiamo di alcuni errori... il sistema rileva meno di 30 indirizzi al che controlliamo e vediamo che molti di loro erano addirittura duplicati 3/4/5 volte (la newsletter come sistema di archivio dati non importa più di una volta un indirizzo per evitare di mandare più mail uguali ai clienti). Esprimiamo subito la nostra perplessità e la risposta è stata davvero bizzarra:" Questi sono record per cui sono forniti così".. ok, ci chiediamo, cosa vuol dire? 3 mail uguali che significano? Questa è la qualità dei database che vengono forniti?

Inutile dire che ci siamo un po' scocciati ma non finisce qui..

Abbiamo pensato di controllare le mail e risalire ai siti dei diretti interessati. Dal sito siamo arrivati ad un contatto diretto, scoprendo che nessuno di loro ha mai autorizzato l'utilizzo di quei dati. L'azienda ha tagliato corto e non ci ha fornito nessuna spiegazione, ignorando poi le nostre telefonate per approfondire e avere lumi.

In tal contesto crediamo che tutti hanno qualche storia da raccontare perché, ogni giorno, la posta elettronica di ognuno, riceve decine se non centinaia di mail indesiderate tanto da non voler quasi capire chi scrive e da mandarle direttamente tutte nel cestino, fino ad arrivare a cambiare indirizzo.

Cosa sarebbe da fare a queste aziende? Chiedono soldi per un servizio "fasullo" che non ha risultati di rilevo, perché ovvio se su 10000 invii abbiamo 30 contatti, non possiamo essere soddisfatti dell'investimento, quando se mandiamo 200 mail a persone che conosciamo abbiamo un ritorno maggiore.

Il punto centrale che tutti si dimenticano di sottolineare è che per avere una newsletter ottimale serve avere chi legge le mail e se chi legge le mail è un nostro cliente abbiamo buone possibilità di concretizzare.

Vista dall'altro verso se inviamo a casaccio mail, senza sapere bene chi le legge o meglio se c'è qualcuno che legge, non solo il ritorno è misero, ma si rischia pure di avere conseguenze legali per un utilizzo improprio degli indirizzi mail.

È inutile spendere poco per inviare mail, è inutile avere un servizio di invio se non abbiamo chiaro a chi mandiamo il messaggio.

Chiariamo subito una cosa importante, perché ogni indirizzo pubblico è messo lì per ricevere contatti da potenziali clienti e non perché chi passa se lo prende e lo tartassa di proposte. La legge è chiara, per mandare una mail al cliente serve avere il suo consenso, non trovare il suo indirizzo e usarlo a nostro piacimento.

Conseguenze dell'invio mail a destinatari diversi

Ci possono essere conseguenze spiacevoli se continuiamo ad inviare mail pubblicitarie a destinatari che non vogliono riceverle, e per questo dobbiamo essere molto delicati. Un aspetto da prendere in considerazione è la chiarezza nel cancellarsi, perché se un ricevente si cancella e la storia finisce, non abbiamo conseguenze, se insistiamo rischiamo di avere la segnalazione all'autority con tutte le conseguenze di legge. Il lavoro di pianificazione degli invii deve prevedere questi aspetti, e se decidiamo di farlo in modo manuale, quindi invii fatti da editor di mail e gestione della cancellazione degli utenti, dobbiamo essere precisi e consapevoli che la cancellazione deve essere fatta e deve essere immediata.

Altro aspetto da considerare, è la costanza degli invii:

Perché è importante essere costanti nell'invio delle mail?

Essere costanti nell'invio delle mail ci permette di
  • Creare un appuntamento virtuale con il cliente
  • Ricordargli periodicamente che ci siamo
  • Proporci come alternativa nel mercato
  • Consolidare la nostra presenza ed il nostro nome
Troppe volte ci fermiamo ai primi invii e non abbiamo pazienza. Essere costanti permette di creare un rapporto con il cliente.

Come far arrivare le mail ai nostri clienti?

Ecco su cosa ci dobbiamo concentrare, dobbiamo "costruire" la nostra mail list con pazienza e soprattutto con la certezza di mandare un messaggio gradito solo ed esclusivamente a chi lo vuole ricevere. Comprare indirizzi mail non ha senso, perché in primis il destinatario non sa di ricevere le mail della nostra attività, poi, perché non potremmo comunque avere un linguaggio amichevole, come se si scrivesse ad un cliente/"amico". Un nostro cliente si aspetta rispetto ma anche un tono informale, si vuole sentire parte del contesto, un cliente che non ci conosce, ammesso legga la mail, resta spaesato ed è davvero complicato parlargli.

La raccolta dei dati per una mail list aggiornata e completa

Per fare una raccolta dei dati per una mail list aggiornata e completa possiamo studiare un piano di cross marketing mirato per la raccolta mail; da una parte dobbiamo coinvolgere tutti i clienti fisici e dall'altra se vogliamo raccogliere dati "generici" studiare una campagna pay per click su vasta scala, social network, punto vendita, volantinaggio, cioè su più fronti mediatici, accattivante con incentivi che possano dare un motivo valido al cliente per fornirci il suo indirizzo mail, ad esempio uno sconto su un acquisto mirato, proposte costanti per gli iscritti, un omaggio che invoglia a ricevere una mail. Certo lo step successivo è l'invio costante di mail che devono essere coerenti, con sconti reali e convenienti, non con proposte insignificanti o sconti irrisori, e, non dimentichiamolo mai, costanti, messaggi costanti, non demoralizzarci dopo pochi invii, perché solo la costanza premia un lavoro (oltre che ovviamente la sua qualità).

 

Ultimo Aggiornamento:14/03/2024 13:24:22
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