Cosa significa soft spam?
Soft spam, inviare soft spam o fare soft spam significa inviare mail a clienti che hanno avuto una interazione con l'azienda in genere nel sito aziendale con un acquisto o nei profili social dimostrando un qualche interesse.
Si parla di soft spam come di strategia di mail marketing perché in qualche modo l'utente finale conosce il mittente e si "spera" di fare cosa gradita nel tenerlo aggiornato con mail pubblicitarie.
Caratteristiche del soft spam
Il cliente non ha espresso un esplicito consenso alla ricezione di mail (non ha fatto una registrazione al servizio newsletter) ma ha fatto per esempio un acquisto nel sito.
Si parla di soft spam perché in qualche modo si interagisce con il cliente senza il suo consenso ma sfruttando una sua transazione nel sito.
È legale il soft spam?
La legge ed il GDPR permettono di attuare strategie di marketing sfruttando il soft spam ma resta una grande incognita dal punto di vista tecnico questa scelta, perché non è detto che al cliente faccia così piacere ricevere mail. Se il sistema di invio è preciso, il cliente si cancella e tutto finisce nel dimenticatoio mentre se il cliente segnala la mail come spam ecco che iniziano i problemi (ovviamente il tutto deve essere amplificato a centinaia di utenti non a qualche invio sporadico di soft spam).
È una strategia efficace inviare soft spam?
L'azienda (in teoria) agisce nell'interesse del cliente (purtroppo qui serve una grande dose di buon senso), lo aggiorna su promozioni o vantaggi di prodotti che ha acquistato o prodotti affini (che in qualche modo possono essere utili al cliente, rispetto agli acquisti fatti) anche se da un punto di vista strategico, secondo la nostra personalissima opinione, ci sono forti dubbi sull'efficacia della strategia (ci sono aziende che vivono con il soft spam).
Il rischio dell'invio di soft spam è quello di avere segnalazioni di spam tanto che molte aziende si rifiutano di fornire il servizio se il database non è correttamente profilato e non c'è a monte una registrazione fisica dell'utente con metodo double opt in o con firma cartacea su un modulo di registrazione; al di là di tutto, comunque, ogni fornitore di servizi per inviare newsletter davanti ad una segnalazione di spam (blacklist dell'IP o del dominio) interrompe il servzio.
Purtroppo il problema del soft spam non è solo strategico, funziona o non funziona la strategia, ma è legato anche ad aspetti tecnici che rischiano di compromettere il metodo di invio delle mail se ci sono tante segnalazioni di spam. Ogni azienda deve valutare se è conveniente mandare mail a clienti che non si sono iscritti e conviene sempre mettere in evidenza sia il mittente sia il link per potersi cancellare dal servizio (purtroppo il cliente finale riceve ogni giorno così tante mail inutili che l'unica arma di difesa risulta essere la segnalazione)