Perché un utente dovrebbe visitare il nostro sito?
Abbiamo un sito? Abbiamo speso molto? Non abbiamo contatti? Siamo arrabbiati, delusi o ci stiamo chiedendo cosa abbiamo sbagliato o cosa ha sbagliato la web agency? Iniziamo proprio da questa considerazione: Perché un utente dovrebbe visitare il nostro sito?
Sempre più spesso ci rendiamo conto che un cliente che si avvicina nel mondo virtuale non ha consapevolezza dell'utilità di un sito: chiede visibilità ma non vuole scrivere troppo, chiede contatti e clienti, ma spesso non investe nulla per far capire cosa fa e cosa propone.
Qui nasce il vero problema strategico: se non ci chiediamo perché un utente dovrebbe entrarci, stiamo dando per scontato che lo faccia comunque. Ma non succede. Nessuno visita un sito “perché c’è”. Si visita un sito quando si trova una risposta.
Sfatiamo subito un mito: il sito bello non serve a nulla se non è utile al cliente, anche se l'investimento grafico è spesso l'unico aspetto che si tende a guardare (forse perché si vede fisicamente?) dimenticando che un sito senza visitatori è inutile.
Il sito dovrebbe essere un concentrato di soluzioni per il cliente finale che cerca qualcosa con Google o qualsiasi motore di ricerca. Perché un utente dovrebbe visitare il nostro sito? Per trovare risposte, prodotti, servizi, soluzioni.
Perché si sottovaluta l'aspetto comunicativo di un sito?
È molto strano per noi che curiamo la SEO di un progetto vedere un'azienda investire su un involucro colorato senza alcuna informazione. Ancora più strano è parlare con chi vuole “un sito come il nostro” (600 pagine nel sito amdweb.it) senza voler investire sugli aspetti comunicativi.
Visibilità è comunicare, visibilità è dare soluzioni, visibilità è far capire chi siamo, cosa facciamo e come lavoriamo.
Non possiamo aspettarci un ritorno da un sito solo perché ha un form contatti o qualche slogan. È un approccio ingenuo e, strategicamente, pericoloso.
E qui va chiarita una cosa che nessuno dice: un sito non porta contatti perché esiste, ma perché risolve problemi.
Se stiamo leggendo questa pagina dobbiamo notare un aspetto fondamentale: la questione principale è proprio il punto di partenza, perché un utente dovrebbe visitare il nostro sito? e tutto ciò che ne consegue non riguarda “avere un sito”, ma avere informazioni che parlano al cliente.
Perché un utente dovrebbe visitare il nostro sito?
Perché trova quello che cerca. Perché trova informazioni utili, non scontate. Perché trova ciò che altri non dicono o non dicono così chiaramente.
Non stiamo cercando i costi di un sito o informazioni generali, ma considerazioni precise e chiare. Perché un utente dovrebbe visitare il nostro sito? Perché trova risposte migliori di quelle che trova altrove. Punto.
E qui entra in gioco il nostro modo di lavorare: il sito ci sostituisce. Dove noi non possiamo essere presenti, lo sono i contenuti. Il cliente fa domande e noi rispondiamo con testi chiari, utili, logici.
Se un cliente cerca qualcosa su Google, dobbiamo essere noi ad avere la risposta più completa e più onesta. Ed è qui che il cliente capisce chi siamo: non un fornitore di siti, ma una struttura tecnica che mette metodo, controllo e chiarezza prima di tutto.
Capito questo, il cliente inizia a ragionare e magari vuole approfondire vari aspetti del progetto. Da qui l’utilità di menu chiari, pagine chiare, percorso chiaro.
Strategie, testi, informazioni: caratteristiche di un sito di successo
Dobbiamo tenere a mente un concetto semplice: un sito è un mezzo di comunicazione che permette di arrivare a nuovi clienti. Non ha barriere spazio-temporali, ma deve sostituire il commesso: consulenza, spiegazione, sicurezza.
L'abitlità strategica è trattare tutte le tematiche legate al settore. Più il sito è ampio e chiaro, più è probabile che il cliente si avvicini.
Se un cliente cerca qualcosa, prodotto o informazione, più il testo è curato, più è facile che ci sia interazione. Newsletter, social, strumenti dedicati: sono amplificatori, non sostituti della comunicazione di base.
Un errore da non fare è dare tutto per scontato. Il sito è uno strumento di lavoro: se si banalizza questo, si buttano soldi e si perdono clienti.

