Faccio il sito e trovo chi lo posiziona
Dopo aver raccolto una serie di informazioni online ecco una delle maggiori scorciatoie che si valutano: faccio il sito e trovo chi lo posiziona. "Faccio il sito scegliendo un compromesso medio economico, tutti nei forum parlano di Joomla, WordPress o altri sistemi gratis e poi cerco esperti che lo mettano nelle prime pagine, perché tanto il sito l'ho già e in tempo di crisi qualcuno che mette mano e corregge lo trovo. Del resto," questa è la seconda parte del ragionamento, "non saranno mica tutti pazzi ad usare questi sistemi open source, no?"
Non funziona proprio così, questa non è la strada migliore per lavorare se si vuole avere visibilità.
Consigliamo massima chiarezza su due macro aspetti il primo tecnico strategico, il secondo economico. Ne parleremo spesso, perché sono questioni molto delicate che influiscono sul lavoro finale. Consigliamo di affrontare sempre e con estrema consapevolezza, almeno concettuale, ogni passaggio per scegliere il meglio e investire nella presenza aziendale con cognizione di causa.
Nuovi lavori "inventati"
Stanno nascendo delle aziende che propongono sistemi più o meno economici che garantiscono un ottimo posizionamento nei motori di ricerca (questo almeno a sentire i produttori dei programmi), senza curarsi della struttura tecnica e senza curarsi di come sono fatti i contenuti. Del resto, se ci pensiamo bene, una volta venduto il programma che importa se chi lo compera lo sa usare o meno? Si dà assistenza e affiancamento, ovviamente sempre a pagamento, e si fa in questo modo fatturato.
La scelta di fare un sito e farlo posizionare dopo, senza coordinare aspetti tecnici e strategici, è una scelta di molti perché il web attira e perché adesso avere un sito sembra facile e sembra essere un'operazione da poco, sia sotto il punto di vista del tempo che sotto il profilo economico.
Non è la scelta giusta, fare il sito e poi cercare chi lo posiziona, è la peggior decisione strategica che un'azienda possa prendere!
Le aziende e loro sito
Premessa doverosa: parliamo ad aziende, enti, associazioni, professionisti per cui il nostro segmento è molto rivolto al concetto di professionale, non tanto un sito per condividere qualcosa, ma per trovare nuovi business o comunque per contesti commerciali.
La scelta di non coordinare la parte tecnica con l'aspetto strategico del posizionamento e dello sviluppo post produzione equivale a fare un lavoro sommario, che molto difficilmente nel tempo troverà stabilità e accessi perché non è stato concepito per fare queste cose.
Chiariamo subito una cosa, il sistema open source è un ottimo sistema, dobbiamo solo aver chiaro cosa vogliamo fare e che ambizioni abbiamo con il nostro sito. È normale che tutti cerchiamo di risparmiare, ma se l'ambizione è fare un sito per lavorare, non possiamo certo fare un confronto con le maggiori aziende che operano nel web con un lavoro gratuito. L'esempio che noi portiamo è semplice da analizzare, chi vuole lavorare e avere supporto con il web è consapevole che ha dei costi equivalenti all'apertura di un'altra azienda. Dobbiamo fare molta attenzione a questo passaggio, perché altrimenti è facile crearsi una serie di false aspettative. Non si tratta di spendere o di risparmiare, si tratta di capire prima di tutto dove si vuole arrivare e da questo analizzare con esperti la strada migliore e le tecnologie migliori.
Vogliamo avere un sito senza pretese? Giusto perché leggendo il nome del sito sullo scontrino un cliente si fa un giretto? Ovvio che questo può costare 500 euro, ma è altrettanto ovvio che è inutile spendere, perché non c'è alcun fine commerciale in questa scelta e sperare che qualcuno lo veda non è una buona motivazione per le 500 euro spese.
Vogliamo un sito aziendale che sia informativo e che porti il cliente a contattarci per la nostra professionalità? Iniziamo a parlare di altre cifre e di altre aspettative.
Proviamo a vedere il nostro sito come il menù per una ricorrenza, si fa su misura, scegliendo anche la più piccola tartina di antipasto, perché non ci azzarderemo mai di piombare in un ristorante con i nostri famigliari senza un minimo di prenotazione per un evento importante; così è il sito che può essere una bruschetta o un pranzo minuziosamente scelto. Non c'è giusto o sbagliato nel contesto di un sito web, ma solo la scelta strategica di decidere dove e come presentarsi con il nostro menù.
Attenzione alla partnership iniziale, il sito è un ramo aziendale non un gioco allo spendere meno
Se il nostro far fare un sito non prevede anche un lavoro di post produzione, quindi posizionamento e strategie di sviluppo, siamo nelle mani sbagliate, stiamo scegliendo chi fa sì un sito, ma senza responsabilità, senza sapere cosa fa di preciso a parte qualche pagina collegata, e questo, visto da un punto di vista aziendale, è deleterio. Non regge la strategia che spesso sentiamo, motivo di questa riflessione, del far fare un sito e poi trovare chi lo posiziona, perché non sono passaggi distinti che possono essere gestiti da persone diverse, chi fa il sito deve avere professionalità e consapevolezza del lavoro che sta facendo e deve essere in grado di sviluppare tutto quello che segue la preparazione del sito, quindi deve avere competenza per integrare ogni strategia commerciale con il progetto web.
Ci viene fatta spesso questa richiesta:
Sono considerazioni che si devono fare prima di far fare il sito altrimenti si resta anonimi e non si hanno risultati. Altro aspetto, che purtroppo pesa sempre, sono i costi: non possiamo spendere 2/3 mila euro e pretendere risultati, non possiamo spendere così poco e fare confronti con e-commerce funzionali o con siti di competitors che affiancano al sito uno staff di professionisti. Se vogliamo lavorare con il web dobbiamo, per forza di cose, aver chiari dei passaggi:
- Non ci sono garanzie di successo, nessuno può darle
- Non è facile, chi banalizza non ha esperienza
- Se l'azienda è in difficoltà, anche il web ne risente
- iIl web non è una piattaforma miracolosa, ma solo un altro canale di distribuzione o un'altra piazza
Sono aspetti forse banali, ma troppe volte la banalità prende il sopravvento e fa perdere un logico contatto con la realtà. Siamo invasi di richieste per siti da 2/3 mila euro con pretese di ricavi per 800/1000 euro al mese, ma se fosse così facile e banale, non saremmo noi stessi a fare i lavori per noi stessi? Se fosse banale fare un sito e ricavare 1000 euro al mese, non pensate che facendolo di mestiere ne faremmo almeno una decina al mese per noi?