Perché evitare un sito fai da te?
Sono state sviluppate negli ultimi anni tante soluzioni tecniche che permettono a chiunque di fare un sito in piena autonomia, ma ci sono tanti buoni motivi per evitare un sito fai da te perché quando si parla di sito web aziendale si parla di strumento di lavoro che deve essere
- Facile da usare
- Sicuro
- Implementabile nel tempo
- Utile al cliente finale (concetto ovvio ma che non sempre trova poi riscontro)
Vediamo quindi una serie di buone ragioni per evitare un sito fai da te e, quindi, non prendere in considerazione questa strada e optare per soluzioni con team di esperti a capo di un progetto web aziendale. Quando noi parliamo di siti web aziendali, parliamo di soluzioni atte a proiettare l'azienda nel palcoscenico del web con professionalità, per promuovere prodotti o servizi in ambito virtuale.
L'evento del web, lo sviluppo di internet ha tolto ogni contesto spazio temporale nel rapporto con il cliente finale per cui, in pochi secondi, si attraversa il mondo e si può acquistare quello che si vuole dove si vuole. Diventa importante, quindi, per un'azienda sapersi proporre, sapersi far trovare, comunicare, spiegare cosa offre, a che condizioni in che tempi e tanto sembra facile fare tutto questo lavoro quanto si trovano online siti inutili che possono solo far capire al cliente che è meglio cercare altrove.
attenzione...
Non ci si comprerebbe mai un bisturi per fare un intervento in autonomia e non si deve fare l'errore di pensare di poter far da soli un sito proprio perché sono tante le competenze necessarie per essere on line tanto che è sempre preferibile un'azienda con più figure ad un singolo consulente. Si ricordi che la realizzazione di un sito, come vedremo sotto, passa per aspetti tecnici, aspetti realizzativi e aspetti strategici ed anche se ci rendiamo conto che non è facile avere riferimenti e standard da prendere come esempio, consigliamo sempre di acquisire il maggior numero di informazioni possibili, prima di scegliere, prima di spendere.
Perché evitare un sito fatto in casa?
La realizzazione di un sito è un'operazione molto complessa che richiede molta competenza, perché
Inutile dire che fare da soli è rischioso, sempre dipende da cosa si sa fare, ovvio, ma cercare on line tutorial, caricare parti tecniche gratuite e provare e scrivere testi in autonomia è molto discutibile.
Dal progetto iniziale alla scelta tecnica, per fare un esempio, si decidono investimenti di diverse migliaia di euro nel medio lungo termine; parlare di seo o di ppc, giusto per seguire la strada di altri esempi, significa parlare di altri investimenti che possono non avere riscontri se gestiti con superficialità.
Scrivere per il web, comunicare, spiegare cosa propone l'azienda senza avere un confronto diretto è molto complicato e si rischia spesso di dare troppe informazioni per scontate, tanto da far cercare altrove il cliente.
Quando amdweb parla di aspetti comunicativi e analisi di mercato si riferisce nello specifico a una serie di operazioni che possono essere schematizzate così:
- Analizzare le esigenze aziendali
- Analizzare il mercato
- Analizzare la concorrenza
- Fare un primo prospetto economico che permetta di capire quanto serve all'azienda per avere riscontri
- Fare un progetto redazionale
- Scrivere i testi (quindi definire che tipo di testo si andrà a scrivere)
- Coordinare le varie strategie (landing page per il ppc, seo per farsi trovare, condivisioni varie nei social o pagine specifiche per il mail marketing o per altri canali)
Perché evitare un sito fai da te? Programmazione, scrittura testi, marketing, web marketing, presenza nei social... sono tante le competenze necessarie per realizzare un sito!
Non è facile capire la differenza tra un sito professionale e un sito fatto in casa, specialmente se si guarda tutto con occhio inesperto, ma detta in soldoni, un sito fai da te, fatto anche da potenziali esperti di vendita o di marketing difficilmente sarà di successo semplicemente perché il web è un altro contesto di lavoro. Ma vediamo di capire il perché di questa considerazione.
- Un abile venditore "se la gioca" faccia a faccia con il cliente e le sue abilità poggiano su un confronto diretto, sul saper dare la risposta giusta al momento giusto, sul saper leggere le espressioni o sul saper interpretare quello che il cliente cerca e vuole trovare.
In un sito web questo passaggio non c'è per cui non si possono usare le stesse strategie. Un cliente in primis deve arrivare nel sito, poi, in base a quanto abbiamo fatto, senza interloquire, decide se proseguire l'acquisto, se cambiare sito o se fare delle richieste. - Quando si acquista uno spazio in tv, uno spazio in una radio, uno spazio in un giornale si decide l'orario della messa in onda o giorno di pubblicazione, si costruisce uno spot, o uno slogan, lo si pubblica o lo si fa mettere in onda e si paga una fattura.
Anche in questo caso, nel web funziona in modo diverso, se vogliamo fare della pubblicità a pagamento dobbiamo identificare delle parole chiave di pertinenza, perché se un cliente cerca vino, è inutile proporgli abbigliamento o scarpe, ma attenzione che si può fare perché siamo noi a decidere come e quando far uscire il nostro annuncio, siamo noi a scegliere il contesto e le parole chiave, per cui senza competenza si rischia di fare un sacco di confusione. In questo ambito, poi, c'è un'altra sostanziale differenza, perché il cliente deve arrivare in pagine ben costruite e curate per trovare informazioni pertinenti ed esaustive, senza le quali si rende vano l'investimento.
Un sito deve essere trovato, deve comunicare, deve portare il cliente ad un'azione (contatto, acquisto). Il sito di un'azienda, quindi non è solo quello che si vede, non è solo grafica ma tutto l'insieme.
Se un venditore diretto usa la parola, il web usa il testo e le immagini e le due cose se ci pensiamo bene non sono per niente vicine.
Dobbiamo inoltre considerare un aspetto davvero importante che dovrebbe farci capire perché evitare un sito fai da te: come arriva nel nostro progetto il cliente? Come posizioniamo il sito nei motori di ricerca? Come associamo profili social senza mescolare aspetti personali da aspetti lavorativi?
A volte non ci rendiamo conto che usiamo i social in modo sbagliato passando per arroganti o per superficiali, e questo succede solo perché si ha la presunzione di sapere o la poca voglia di confrontarci con chi ha più competenza nel mestiere o peggio ancora perché si ragiona pensando che comunque l'azienda è nostra e possiamo fare come vogliamo (dimenticando sempre che senza clienti siamo il nulla).
Facciamo attenzione al messaggio comunicativo
Capita mai di leggere nei profili aziendali di weekend end in montagna a sciare o battute di politica? Se la nostra azienda vende dolciumi, per fare un esempio, che pertinenza c'è? Vi immaginate nel profilo social della fiat leggere cosa fa l'amministratore delegato o qualche altro nome illustre nel suo tempo libero? (giusto per fare un esempio)
Per non parlare di tutte le battute fatte su Facebook alle spalle di clienti che sono appena stati in negozio o che hanno avuto a che fare per una richiesta o un reclamo. Ma non pensiamo che potrebbero leggerle anche loro? O che potrebbero avere amici di amici in comune che leggono? Molte volte, troppe volte leggiamo queste scelleratezze nel web e non ci stupiamo poi se l'azienda vive momenti difficili.
Per quanto riguarda, comunque, il nostro punto di partenza, il sito fai da te rischia di essere veramente un problema, perché se non è gestito con una certa competenza rischia di dare l'impressione sbagliata e di mettere in cattiva luce un'azienda che magari lavora da anni nel settore e ha una certa qualità nei servizi che offre.