Come sapere se un sito funziona? o può funzionare?
Quando si investe nella realizzazione di un sito, sono tante le cose da sapere e organizzare. Se si vuole un sito di successo si deve capire che la sua realizzazione ha degli step obbligati che non devono essere sottovalutati.
Un sito sicuramente non funziona se ha errori, se è troppo lento, se non è utile al cliente; poi da un punto di vista strategico si possono fare delle supposizioni, delle previsioni in base al mercato, alla concorrenza, al settore, all'esperienza ma nulla può dire a monte se un sito funziona o può funzionare da un punto di vista strategico.
Come sapere se un sito funziona? o può funzionare? iniziamo dall'analizzare i passaggi cardine della realizzazione:
Facciamo subito una precisazione, perché come capire/sapere se un sito funziona/può funzionare deve essere "letto" e interpretato da almeno tre punti di vista:
- Funziona da un punto di vista tecnico?
- Funziona da un punto di vista strategico?
- Funziona da un punto di vista economico?
Le possibili conseguenze dell'analisi sono da intendersi rispetto a cosa vogliamo ottenere e da cosa consideriamo un funzionamento ottimale del sito.
Tante volte è intuito, tante volte è interpretare quello che l'utente chiede nei contatti, tante volte è analizzare un insieme di dati storici. Chi vive con il web e sa accompagnare un'azienda nell'avventura di un sito, è consapevole che ci sono punti di partenza e mai punti di arrivo. Un sito è un ramo aziendale e come ogni attività si deve essere sempre accorti e pronti a "navigare l'onda", sia essa una moda, una tendenza o un'esigenza.
Come possiamo sapere se un sito funziona? o può funzionare?
Analizziamo l'aspetto tecnico, senza troppo soffermarci perché crediamo che se il punto di partenza è un lavoro non ottimizzato e non costruito su misura, le nostre analisi sono inutili. Se si sceglie di risparmiare e di adattare il lavoro del web a piattaforme preconfezionate, si sceglie di avere una serie di limiti che nel tempo possono compromettere la visibilità e la resa, fermo restando che ci sono aziende che stanno avendo molto successo con questo tipo di scelta tecnica, (non vogliamo pensare a che successo avrebbero se sfruttassero anche l'aspetto tecnologico).
Quindi piattaforma su misura? senza dubbio si, piattaforma su misura non per scelta specifica ma perché, secondo noi, per un progetto di successo, da vedersi in prospettiva, è l'unica strada da percorrere. Non possiamo essere online solo perché altri amici o competitors hanno un sito, dobbiamo essere consapevoli che la presenza nel web deve essere studiata e avere coerenza con quello che siamo. Un sito fatto tanto per essere presenti, potrebbe dare un'immagine sfalsata e irreale, con conseguenze catastrofiche.
Da un punto strategico, come dovrebbe funzionare l'approccio al web?
Un'analisi strategica su come dovrebbe funzionare l'approccio al web è un po' presuntuosa (chiariamolo subito), e deve essere presa da esempio, come spunto concettuale, non come postulato. La strategia è un vademecum che deve avere uno start up e degli step che portano al risultato finale e tanto è vincente quanto si avvicina ai punti cardine previsti. Per capire se siamo in linea con le aspettative dobbiamo capire attraverso il progetto se la direzione è corretta e questo dipende dal punto di partenza.
Se abbiamo scelto di investire in PPC con dei prodotti di largo consumo, la resa deve essere immediata, dobbiamo vendere e poi analizzare se il dare/avere è coerente o se deve essere ottimizzato. Qui è un po' ovvio nel senso che, se vendo per 10000 euro e spendo per vendere 11000 qualcosa non torna, se poi mettiamo che il sito è l'unica fonte di sostentamento, siamo fuori strada (come paghiamo tasse e spese varie?); se decido di investire nel posizionamento naturale, aspetto senza dubbio più interessante nell'analisi concettuale che stiamo facendo, devo fare un piano di lavoro e fissare una serie di obiettivi di presenza che mi permettano di controllare se per determinate ricerche sono operativo ed in che modo. Facciamo dei testi e analizziamo come si trovano online, e così via... Quando parliamo di capire se la strategia del posizionamento naturale di un sito funziona, dobbiamo aver chiaro che
- Serve del tempo fisico di propagazione (tempo tecnico di indicizzazione da parte di Google)
- Serve un costante investimento, spalmato in base a quello che serve
- Serve capire come cerca il cliente e verificare se ci siamo o se possiamo migliorare (step che si lega al costo).
Il posizionamento naturale è un progress costante e per attuare una simile strategia serve avere un partner di fiducia che ci guidi e sappia coinvolgerci nelle ricerche e nell'analisi dei risultati.
Un banale errore è filtrare il tutto con l'occhio dell'esperienza e dare per certi dei punti di partenza che non lo sono, un errore è dare per scontato uno step che crediamo sia fatto dal cliente senza approfondire e senza accertarci; l'errore in sé è vedere con l'occhio di chi sa le cose, e questo tralascia il reale modo di cercare del cliente. Per fare un piccolo esempio, per noi è ovvio e scontato che parlare di indicizzazione e di posizionamento significa parlare di cose completamente diverse, ma abbiamo appurato che non sempre queste differenze sono chiare nemmeno tra gli addetti ai lavori (non a caso ci sono agenzie web che parlano di indicizzare e posizionare allo stesso modo); stesso gap l'abbiamo riscontrato tra
- Il concetto di link
- Il concetto di browser
- Il concetto di motore di ricerca
Se non si spiegano bene le differenze si rischia di parlare di cose che chi legge non coglie e magari, detta in soldoni, si perdono clienti. Non dobbiamo mai dare niente per scontato e se pensiamo che in linea di massima il 70% delle vendite partono da una ricerca fatta nel web, dobbiamo capire quanto è importante sì avere una presenza nel web, ma curata e precisa, corretta ed esaustiva.
Da un punto di vista economico, come posso capire se funziona quello che sto facendo, quando devo spendere?
È scontato dire che l'investimento è una scelta aziendale, un partner ideale pondera e trova il punto di equilibrio senza esagerare perché sarebbe comodo e senza tirare troppo perché serve spendere e provare se si vuole trovare l'equilibrio. Tante volte quello che funziona per un cliente è nullo per un altro, tante volte quello che sembra un approccio vincente per un cliente non ha la stessa resa per un altro, anche a parità di settore e di target. Ogni investimento deve essere contestualizzato e coordinato con obiettivi e aspettative del singolo cliente.
Quanto spendere per un sito per avere un minimo di risultato?
Noi crediamo che serva avere basi solide e cavalcare l'onda del mercato (se non c'è si cerca, se no si crea). Di certo un sito da poche centinaia di euro non può funzionare, un e-commerce che costa 2000 euro non può funzionare, un sito vetrina con 3 pagine non può funzionare, un sito per esserci non può funzionare, un profilo Facebook e basta, non può essere visto come un passaggio aziendale. Quando parliamo di visibilità, di intervento SEO, di essere presenti online in modo professionale, dobbiamo pensare ad investimenti che partono da 4/5 mila euro e arrivano a cifre importanti in base a quanto vogliamo essere presenti. Un negozio fisico, se ci pensiamo, può essere aperto con poche migliaia di euro?
Un programma di budgeting per capire se un sito funziona
La scelta di investire un po' dipende da quanto rende un contatto andato a buon fine, in base a questo possiamo stanziare surplus di budget per il web o per altri canali. Purtroppo la pubblicità serve e se ci fosse chi è in grado di capire come e quando investire sarebbe "santificato". Non possiamo senza contesto fare un prezzo, possiamo dire però che se si fa un buon lavoro in partenza, tutte le implementazioni sono esigenza e conseguenza. Siamo scettici verso gli esperti che sanno dare a priori un'idea di costo perché per noi è difficile.
In questo contesto di spesa viene utile un buon programma di budgeting, sempre contestualizzando, perché a volte se possono bastare investimenti di 3/4 mila euro non ha senso spendere in progetti; un dettagliato programma di budgeting ci permette di tracciare dei binari di budget che l'azienda può finanziare. Sono concetti strani per PMI, enti associazioni o liberi professionisti, ma crediamo che la programmazione, specialmente nel contesto pubblicitario, sia importante perché permette di non avere sorprese.
Un negozio fisico ha dei costi per la struttura, dei costi per la mercanzia e dei costi per la pubblicità successiva. Non è sempre possibile studiare a monte un costo preciso, si fa un piano budgeting ma sempre indicativo. È il mercato poi a determinare il successo o l'insuccesso; la vendita "imprevista" di una serie di prodotti può aprire strade insperate o comunque non proprio previste o, contesto opposto, la non vendita di un prodotto di punta può destabilizzare le prospettive iniziali. Per i siti internet, abbiamo prezzi diversi per e-commerce o per siti di consulenza, abbiamo esigenze diverse per vendita diretta o siti che richiedono un contatto. Di certo il nostro modo di lavorare consiste nel dare un'idea di fondo precisa e un supporto di analisi nel tempo che aiuti a ponderare e investire nel modo migliore.