Quanti fanno siti internet?
Sono proprio tante le aziende, i pensionati o i simpatizzanti del web che fanno siti internet e questo, a differenza di altri settori, in cui più si è più si alza il livello qualitativo del servizio, non è per niente un bene perché si stanno mettendo in rete siti senza senso per le aziende.
La tendenza, adesso, del fare un sito è sempre più quella del farlo costare poco e destabilizzare il mercato in una direzione ignota e, permetteteci, molto insensata soprattutto se analizzata da un punto di vista aziendale.
In effetti troviamo
- Fotografi in crisi che fanno siti
- Agenzie pubblicitarie che fanno siti
- Agenzie di qualsiasi livello che fanno siti
- Studi medici che fanno siti
Ma la cosa grave è che a fare siti non sono solo persone che lo fanno a tempo perso, ma professionisti di altri settori che parlano di essere professionali nel proporsi, ma fanno siti perché anche loro, "combattono" perché devono pagare bollette e dipendenti.
A fine 2024 troviamo online
- Siti ancora non responsive
- Siti con contratti inventati
- Siti lentissimi
- Siti con errori tecnici (e-commerce che, paradossalmente, non curano la comunicazione, si propongono con servizi a pagamento e non permettono poi di fare l'acquisto quindi danno e beffa)
Come ci possiamo difendere da chi non ha esperienza nel web?
Da un punto di vista concorrenziale, chi sa fare il lavoro augura lunga vita agli improvvisati perché portano a capire il cliente, in modo concreto, che fare un sito sommario non funziona.
Dal punto di vista del cliente che spende, gli improvvisati sono un danno mostruoso perché fanno mettere online siti inutili nella migliore delle ipotesi o, peggio, portano il cliente finale a farsi un'idea sbagliata e costruire attorno all'azienda stessa un alone di poca professionalità, aspetto reputazionale che sta emergendo con forza negli ultimi mesi.
Quando vediamo pubblicità a pagamento che parlano di sito completo a 250 euro, cosa possiamo aspettarci? Come possiamo vedere in offerte troppo basse per fare un sito completo, partner ideali per la nostra crescita aziendale?
Per difendersi da quanti fanno siti internet in modo sommario non è però così difficile, perché
- Non sanno dare prospettiva
- Propongono customizzazioni di piattaforme esistenti
- Chiedono al cliente di adattarsi a quello che sanno fare e non costruiscono niente sulle sue esigenze
- Non parlano di come far trovare il sito
- Non parlano di post messa in rete
- Chiedono la stesura dei testi o chiedono cifre spropositate per farli (800 euro del sito, 400 euro per una pagina, strano eh?)
- Non hanno lavori da far vedere (e per fortuna, anche se vedere lavori di altri serve a poco)
- Tendono a rendere molto facile ogni passaggio
Il punto che ci preme sottolineare, per contestualizzare l'argomento è uno solo: serve innanzitutto capire bene cosa vogliamo dal web e serve capire bene se e come possiamo arrivarci per cui è doveroso trovare aziende che fanno siti internet che siano in grado di andare oltre al sito stesso.
I costi possono relativamente aiutare perché se da una parte spendere tanto non è una garanzia, spendere poco è sicuramente un campanello d'allarme. Una web agency non lavora a meno di 50-70 euro l'ora e quando si analizza un prospetto spesa o preventivo, dividere il totale anche solo per 50 euro fa capire le ore che si possono dedicare al progetto (senza contare che in genere qualche migliaio di euro sarebbero da dedicare alla piattaforma tecnica).
I primi acquisti partono dal web
Chi compera qualcosa inizia dal web, dal cercare il prodotto, chi lo vende a che condizioni; non da meno si cerca cosa pensa la gente, chi l'ha comperato e chi ha già avuto a che fare con un venditore o un altro. Difficile che con la scelta di oggi un cliente entri in un negozio senza avere un preciso riferimento, anzi, chi arriva in negozio tante volte è più informato di chi vende il prodotto. Parte dal web la vendita di una qualsiasi cosa e questo almeno per il 70% dei casi.
Il ragionamento vale sia per un acquisto importante, come un auto, una cucina, una moto, sia per un capo di abbigliamento, un telefonino, un piccolo accessorio. Il mercato ci sta mettendo molto in guardia sulle discrepanze di prezzo che lo stesso oggetto può avere, ecco perché il web diviene un solido mezzo, anonimo, di confronto e di recensioni.
Come vogliamo collocare la nostra azienda nel contesto del virtuale?
La scelta strategica è semplice: che presenza nel web vogliamo avere, come vogliamo collocare la nostra azienda? In base alle nostre aspettative scegliamo la strada, il costo da pagare ed il tempo per arrivarci: la cosa importante è capire bene il contesto e fare una scelta ponderata. Tutto il resto è conseguenza, tutto il resto è legato alla scelta qualitativa o meno che facciamo. Di certo una cosa è strana, ci sono troppe aziende che dal web non ottengono risultati e non arrivano per errori di valutazione iniziali, non perché il web non funziona.
I tuttologi, un male per le aziende
Non si voglia fraintendere questo ragionamento, ma un grave problema delle aziende in questi anni sono legate ai tuttologi, persone che hanno sempre una banale risposta in ogni settore, in ogni argomento, purché a fine mese gli si offra un pezzo di pane o magari la pensione tra qualche anno. È uno sfogo? forse si, ma spesso, diamo consulenze a personale non specializzato, che cerca di carpire cose che poi mette in pratica senza senso e senza logica. Ripetiamo spesso questo concetto, non c'è solo amdweb nel mercato, ci sono molte aziende competenti, professionali e serie che portano i clienti nel web in modo corretto, dobbiamo solo scegliere bene e scegliere con criterio, logica e senso di responsabilità. Un esperto marketing interno all'azienda, magari con anni di esperienza, non è detto sia capace nel web e se lo vuole essere a tutti i costi vedrete che non porta a casa nessun risultato; un buon venditore vende, non si occupa di altro. Il web non può essere banalizzato perché troviamo on line 1000 modi per fare un sito senza costi, validi? crediamo di no!; il web è una presenza che ci proietta in un palcoscenico molto ampio e molto vasto ma se lo facciamo nel modo sbagliato, rischiamo solo di banalizzare il lavoro e renderci ridicoli.